La Top XI della Serie A 2021/2022

Calciatori Ignoranti

Ora è tempo di tirare le somme

Calciatori Ignoranti24 May 2022

La bandiera a scacchi del campionato italiano è stata ufficialmente sventolata, con il Milan arrivato per primo sul traguardo al fotofinish, dopo un bellissimo duello con i cugini dell’Inter. 
Una Serie A speciale, come da tempo non si ricordava: combattuta, tosta, decisa nelle battute finali in gran parte dei suoi piazzamenti. 
Il Diavolo è tornato a vincere dopo 11 anni dall’ultima volta, un capolavoro orchestrato magistralmente da Stefano Pioli e da una squadra coesa e straordinariamente compatta. 
L’Inter battaglia fino all’ultima giornata, ma si deve accontentare di un secondo posto che profuma di amarezza e rimpianti. 
Napoli e Juve completano il quartetto Champions, seguito dalle romane in Europa League e dalla Fiorentina in Conference. 
Stagione deludente per l’Atalanta, mentre retrocedono Venezia, Genoa e Cagliari. 
Ma, come spesso accade quando una cosa si conclude, è tempo di tirare le somme e dare il giusto merito a chi maggiormente si è contraddistinto nell’arco di tutta la stagione. 
È proprio con questo spirito che ci apprestiamo ora a stilare la Top XI della Serie A 2021/2022, scelta sulla base di media voto, incidenza di gioco e prestazioni in termini di statistiche. 
Un 4-4-2 davvero coi fiocchi:

Portiere: Mike Maignan

Donnarumma chi?
È Magic Mike il portiere più forte della Serie A, già premiato con il premio di “Best Goalkeeper” dalla Lega e confermatosi dopo averlo vinto anche nella passata stagione in Ligue 1. 
Il francese è primo in gran parte delle statistiche, forte dei 17 clean sheet in 32 presenze
Ha messo le manone in ogni partita importante, fornendo anche un assist decisivo per il gol di Leao contro la Sampdoria. 
Un fenomeno tra i pali capace non solo di non far rimpiangere il suo predecessore, ma addirittura di risultare molto più decisivo. 
Leadership, carisma, consapevolezza dei propri mezzi ed un’iniezione di sicurezza per tutto il reparto arretrato, che con lui a difenderne la porta ha incassato a malapena 21 gol. 
Il numero uno tra i numeri uno: Mike Maignan. 

Difensori: Denzel Dumfries, Kalidou Koulibaly, Gleison Bremer, Theo Hernandez 

Partiamo con i due centrali che, probabilmente, facessero coppia insieme risulterebbero invalicabili per gran parte dei centravanti d’Europa. 
Koulibaly è la roccia partenopea, il faro a cui affidarsi quando il mare è in burrasca. 
Un 6,5 di valutazione complessiva, 3 gol e la sensazione che più volte il Napoli quest’anno sia stata una difesa davvero di ferro: gran parte del merito, come sempre, va dato al senegalese. 
Lo affianca il Miglior Difensore della Lega: Gleison Bremer. 
Efficienza tecnica e fisica, record di palle recuperate ed intercettazioni, calciatore con più duelli aerei vinti: difficile fare meglio. 
Veloce, potente, maturo nelle scelte e negli interventi, vero e proprio mastino che ha garantito al Toro di essere la quinta miglior difesa del campionato. 
Resterà? Andrà via? Le big del calcio italiano, e non solo, osservano. 
Sulle fasce laterali sfrecciano i “cugini” Dumfries e Theo Hernandez. 
L’olandese dopo un iniziale fase di ambientamento ha ripreso a macinare chilometri e portare a casa bonus (5 reti e 4 assist) risultando un degno sostituto del rimpianto Hakimi. 
Discorso diverso per Theo, apparso mai come quest’anno “evoluto” nei concetti e nelle scelte. 
Migliorato in fase difensiva, definito in quella offensiva. 
Con avanti Leao ha saputo contenersi, decidendo con certosina saggezza quando e come attaccare.
Una stagione da immenso protagonista conclusasi con il tricolore e impreziosita dallo straordinario coast-to-coast con il quale ha steso l’Atalanta, gol probabilmente più bello dell’anno. 
Al binario 19 treno Hernandez ha decisamente spiccato il volo. 

Centrocampisti: Ivan Perisic, Marcelo Brozovic, Sergej Milinkovic Savic, Rafael Leao

Traslochiamo per ragioni logistiche Perisic a destra, consapevoli come siamo di non poterlo escludere dalla formazione dell’anno del campionato italiano. 
Il croato è stato letteralmente fuoco e fiamme, dominando in lungo e in largo e spesso decidendo le sorti del Biscione. 
Ivan il terribile ha spesso guidato l’offensiva nerazzurra, impattando come pochi altri in materia di gol e assist (7 e 6), ai quali si somma la doppietta decisiva in finale di Coppa Italia contro la Juventus. 
Una stagione superlativa che adesso diventerà altrettanto importante in sede di accordo: rinnovare con l’Inter significherebbe garantire a Simone Inzaghi bonus e concretezza su una fascia che, nonostante l’arrivo di Gosens, sembra essere cucita su misura per Perisic. 
In mezzo al campo l’MVP Marcelo Brozovic ed il Sergente Milinkovic Savic. 
Il primo è indubbiamente il deus ex-machina interista, la calamita del pallone, l’equilibratore, l’anima. 
Il regista imprescindibile ed indispensabile. 
Volete un dato? 4 partite saltate in Serie A e zero vittorie per Simone Inzaghi. 
Crediamo non occorra aggiungere altro. 
Per Savic il discorso è un attimo diverso: l’arrivo di Sarri ne ha risvegliato i primordiali istinti, assopiti dopo un paio di stagioni non al canonico altissimo livello: doppia doppia di gol e assist (11 e 10) e media voto più alta tra i centrocampisti di tutto il campionato. 
Come per Perisic, anche per lui potrebbe essere un’estate della verità: legarsi alla Lazio o salpare verso altri lidi. 
Di certo, dopo un campionato così, le offerte non mancheranno. 
Per ragioni prettamente tattiche abbassiamo leggermente il miglior giocatore della Lega Serie A, ricongiungendolo al compagno di fascia Theo: Rafa Leao. 
Esprimere aggettivi ancora inutilizzati sul suo conto è impresa assai ardua: il portoghese per distacco è stato il più forte di tutti. 
Un fuoriclasse con il sorriso stampato sulle labbra che con una semplice accelerazione ha bruciato sul tempo chiunque. 
A Casa Milan gli richiedevano da tempo maturità e soprattutto continuità, lui è riuscito a far addirittura meglio, prendendo in spalla il Diavolo nelle ultime partite della stagione e trascinandolo con assist e gol in ognuna di esse. 
Infermabile, incontrollabile: una grossa fetta di Scudetto passa inesorabilmente dalla sua mattonella di campo. 

Attaccanti: Ciro Immobile, Dusan Vlahovic

Concludiamo la rassegna con il reparto offensivo e la Top 2 dei capocannonieri.
Medaglia d’argento per Dusan Vlahovic, leader per distacco fino a gennaio e poi calato a seguito del suo passaggio alla Juventus. 
L’impatto bianconero è stato sicuramente di prim’ordine, ma con il tempo è mancato il motivo per il quale è stato acquistato per quasi 80 milioni: i gol. 
Nel complesso, sono stati 9 i centri con la Vecchia Signora in 21 presenze, quasi l’esatta metà rispetto al primo scorcio di stagione. 
Bilancio complessivo comunque del tutto positivo, i gol in Serie A sono stati 24 (3 in più dell’anno precedente) e di certo allo step successivo manca davvero davvero poco. 
Medaglia d’oro dei bomber, per la quarta volta in carriera, per Ciro Immobile. 
È il primo italiano a riuscirci, oltre ad essere il calciatore più prolifico nella storia della Lazio, attaccante da 27 gol in stagione e terzo nella classifica della Scarpa d’Oro, dopo averla comunque già vinta nel 2020. 
Record su record polverizzati, cecchino implacabile che ora punta ai 200 gol nella massima serie. 
È lui, inoltre, l’MVP degli attaccanti della Lega in Serie A.
Chiedere di più? Difficile.