Oliver Glasner: la brillante carriera e la sua filosofia di calcio

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I segreti dell'incredibile successo dell'Eintracht Frankfurt in Europa League

La Redazione01 Aug 2022

L'Eintracht Frankfurt ha vinto sorprendentemente l’ultima edizione dell’Europa League, trionfando 40 anni dopo la loro unica vittoria internazionale dopo la Coppa Uefa. Il trofeo è arrivato dopo un percorso straordinario che ha visto le Aquile di Francoforte eliminare ai quarti il Barcellona, in semifinale il West Ham e in finale i Glasgow Rangers solamente dopo i calci di rigore. Tutte le squadre affrontate dai tedeschi erano accreditate alla vigilia dei match di un pronostico più favorevole, ma grazie alle tattiche e alla filosofia di gioco di Glasner, il team ha sovvertito tutte le previsioni iniziali. La vittoria per 3-2 al Camp Nou e quella in casa del West Ham nella semifinale di Europa League rimarranno per sempre scolpite nella storia del club tedesco.

L'expertise di Oliver Glasner: passato e presente

Oliver Glasner, nato a Salisburgo nel 1974, trascorre gran parte della sua carriera in patria tra le fila del Ried, con il quale debutta nella Bundesliga austriaca nel 1995, in una vittoriosa partita contro il Rapid Vienna. Per il tecnico, anche una stagione nel LASK Linz prima di fare definitivamente ritorno al Ried dove concluderà la sua attività agonistica nel 2011. La fine della sua storia da calciatore è stata purtroppo determinata da un’emorragia cerebrale avvenuta nel corso di una partita, che costrinse Glasner a un intervento chirurgico e poi al definitivo ritiro. Appesi gli scarpini al chiodo, per Oliver si prospetta una luminosa carriera di allenatore: gli inizi sono nella "sua" Salisburgo, come collaboratore tecnico e viceallenatore della blasonata squadra locale.

La carriera di allenatore comincia qui...

Nella stagione 2014/2015 ottiene il posto di allenatore del Ried, al quale ritorna dopo avervi militato per tanti anni come calciatore. Dopo questa esperienza, verrà chiamato dal LASK Linz come allenatore e direttore sportivo. Glasner riuscirà nell’impresa di riportare il Lask nella massima serie austriaca, e dopo quattro splendide stagioni alla guida del Lask Linz, Oliver viene notato dalla Bundesliga tedesca: sarà il Wolfsburg a proporgli il primo incarico in Germania. Nel corso delle due stagioni alla guida della squadra di proprietà della Volkswagen, il tecnico austriaco mette in luce tutte le sue capacità. Nel campionato 2020/2021 condurrà il Wolfsburg al quarto posto in classifica e alla qualificazione in Champions League, e in considerazione dell’ottimo rendimento, l’allenatore austriaco viene chiamato nella scorsa estate sulla panchina dell’Eintracht di Francoforte. Siamo certi che i dirigenti delle Aquile di Francoforte non sono affatto pentiti della scelta…

Tattiche e filosofia di gioco che ci sono dietro a questa serie di vittorie

Tatticamente, Glasner ha dato maggiore enfasi alla struttura posizionale della squadra invece di concentrarsi solo sulla verticalità. Questa analisi tattica spiega la filosofia di gioco che Glasner trasmesse agli Schlappekicker in questa stagione e i segreti dietro la loro serie di vittorie. La compattezza e il forte spirito di squadra sono certamente tra i principali tratti distintivi delle squadre allenate da Glasner; e l’unità del gruppo si vede anche nell’atteggiamento tattico in campo, dove il calcio praticato appare molto fisico e di grande intensità. Le sue squadre appaiono comunque molto ben organizzate e seguono un sistema tattico molto preciso:

  • Fase offensiva - il marchio di fabbrica dell’allenatore austriaco è il 3-4-3 con i due esterni di centrocampo molto duttili a fare tanto la fase offensiva, in costante sovrapposizione agli esterni di attacco, quanto quella difensiva portando la difesa a 5. Nella fase offensiva, in aggiunta al lavoro degli esterni, viene cercata costantemente una rapida verticalizzazione dell’azione verso gli attaccanti, anche con lanci del portiere o del difensore di turno;
  • Fase difensiva - Qui, il pressing degli attaccanti sul primo portatore di palla avversario è una costante. Questo tipo di azione, oltre a chiudere le linee di passaggio più semplici, consente alla squadra di guadagnare tempo per un corretto posizionamento sul campo, e l’aggressività dei centrocampisti che marcano in maniera asfissiante gli avversari completano un’organizzazione della fase difensiva che in questa stagione ha mostrato tutta la sua efficacia soprattutto in Europa League nella doppia sfida con il Barcellona.

Quando, al Sánchez-Pizjuán, arriva la vittoria del club tedesco contro gli scozzesi ai calci di rigore, dopo l’errore decisivo di Ramsey, la tifoseria è in delirio e in conferenza stampa post partita il tecnico austriaco commenterà:
"Sono molto orgoglioso della mia squadra. Anche oggi la partita è stata molto dura: loro sono passati in vantaggio, ma noi siamo stati bravi a reagire. Abbiamo lottato entrambe fino alla fine. Abbiamo avuto anche un po’ di fortuna ai rigori, però abbiamo meritato questa Europa League perché non abbiamo mai perso. Complimenti ai miei ragazzi. Sono fiero di essere il loro allenatore". Divertente l'aneddoto spiegato da Glasner sulle leve motivazionali adottate per la preparazione della finale: "Ho detto loro che sarebbe stato come lottare per conquistare la donna dei sogni e che avremmo dovuto tirare fuori il nostro lato migliore. Ci siamo riusciti e abbiamo vinto la coppa".