La Serie A che Verrà: Le Neopromosse

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Numeri e statistiche delle neopromosse, in attesa del calciomercato che potrebbe sconvolgere gli equilibri

Calciatori Ignoranti15 Jun 2023

Archiviato il campionato italiano targato 2022/23 con gli ultimi spareggi play-out e play-off che hanno riportato nella massima serie il Cagliari (a discapito del Bari) e mantenuto il Verona (a farne le spese lo Spezia), è tenuto di buttare l'occhio e lo sguardo al futuro ed alle 20 squadre partecipanti alla prossima edizione. Con un calciomercato che potrebbe confermare o ribaltare la griglia di partenza, come sarà la prossma Serie A? In quest'articolo proveremo ad analizzare numeri e statistiche ed il possibile prossimo campionato delle squadre arrivate dalla B: Frosinone, Genoa e Cagliari.

Frosinone

I campioni della classifica cadetta hanno dimostrato nel corso dell'anno una continuità e forza importante, piazzandosi fin da subito come capofila della B e restando al timone fino alla fine. Il club ciociaro ha ottenuto la promozione in A per la terza volta nella sua storia e, curiosità interessante, il prossimo anno andrà così a rappresentare nella massima serie la seconda città (per numero di abitanti) più piccola tra le squadre presenti, dopo Sassuolo. Non solo, perché i giallazzurri sono anche la seconda formazione con meno anni di militanza in A (attualmente 2) dopo il Monza (1).
Il primo posto nel campionato cadetto (storico risultato mai raggiunto dal club) è valso al club un’attenzione mediatica non indifferente. Su tutti Fabio Grosso, che al terzo anno alla guida del Frosinone è finalmente riuscito a centrare la A con un bottino niente male di 80 punti, frutto di 24 vittorie, 8 pareggi e solo 6 sconfitte. L’eroe azzurro del 2006 ha così ottenuto la prima vittoria in carriera tra i professionisti da allenatore, balzando in testa al campionato dopo la delusione per la mancata qualificazione ai play-off della stagione precedente. Il tecnico romano ha potuto però contare su una rosa costruita su misura da Guido Angelozzi, direttore dell'area tecnica dalla “promozione facile”, essendoci già riuscito con Spezia e Lecce. Un mix di esperienza e gioventù perfettamente amalgamato, sapientemente amministrato dal capitano Fabio Lucioni che, 36 anni a settembre, si è messo nuovamente in gioco raggiungendo la quarta promozione della sua carriera. Non solo, perché Angelozzi ha puntato sull’arte della vittoria, arricchendo la rosa con Luca Mazzitelli e Mario Sampirisi, dalla B alla A con il Monza nella passata stagione, e Luca Ravanelli, secondo con la Cremonese solo 12 mesi fa.
Dicevamo poi dei giovani, tre su tutti: Samuele Mulattieri, Luca Moro e Gennaro Borrelli. Il primo è stato il bomber della squadra, classe 2000 di proprietà dell’Inter e capace, nel suo anno di prestito a Frosinone, di finire sul tabellino marcatori per 12 volte. Luce dei riflettori che lo riporterà alla base, in attesa di una nuova squadra dove trovare nuovamente spazio. Arrivati in prestito anche Luca Moro, classe 2001 dal Sassuolo e Gennaro Borrelli, classe 2000 in prestito dal Pescara: 6 e 4 gol per loro.

Che campionato sarà il prossimo per i ciociari? È difficile dirlo con esattezza, siamo ancora agli inizi e la squadra (compreso l’allenatore) è in aperto cantiere. Di certo la missione, già preannunciata dal Presidente Maurizio Stirpe, sarà quella di mettere in piedi una squadra in grado di salvarsi e restare nella massima serie il più possibile.

Genoa

Dopo un solo anno di “purgatorio” anche il Genoa ha riacciuffato la A, rispettando il pronostico di inizio stagione e ottenendo il risultato che tutta la piazza si aspettava ad agosto. Un campionato cominciato con qualche tentennamento dopo la rivoluzione estiva ed il successivo allontanamento di Blessin, quando il Grifone militava al quinto posto. È stato Alberto Gilardino ad avvicendarsi poi sulla panchina, cambiando totalmente il rullino di marcia della squadra fino a farla risalire alle spalle del solo Frosinone, ritrovando la massima serie con tre giornate d’anticipo ed un margine di distanza più che sufficiente sugli inseguitori. Per la formazione ligure 73 i punti complessivi, 21 le vittorie con 11 pareggi e 6 sconfitte. Un cammino importante arrivato soprattutto grazie a quanto fatto al Ferraris, dove in 19 partite è arrivata una sola battuta d’arresto contro il Cittadella lo scorso 4 dicembre. Detto dei meriti di “Gila”, abile nel ricompattare la squadra e condurla al secondo posto finale, andiamo ora a volgere lo sguardo ad una squadra continua, mai scesa sotto l’ottavo posto in classifica.
Monte ingaggi e completezza della rosa hanno sicuramente giocato a favore del Grifone, ma sarebbe riduttivo limitare la stagione a questi due fattori. Giocatori come Coda, perfettamente calatosi in un contesto tattico diverso da quello di Lecce e capace di risultare decisivo in 16 dei 53 gol (10 centri e 6 assist) complessivi del Genoa, Strootman (troppo forte per la categoria), il rivitalizzato Sturaro, Bani e compagnia hanno saputo mettersi a disposizione virando tutti dalla stessa direzione, e permettendo alla squadra di centrare gli obiettivi. Note di merito ai vari Drâgusin (4 reti per lui), l’estremo difensore Martinez (decisivo con i suoi miracoli in gran parte dei match clou) e Albert Gudmundsson, capocannoniere della squadra con 11 realizzazioni e 5 passaggi vincenti.
Come si comporterà la formazione di Gilardino in A? Al netto di alcuni nodi da risolvere, la squadra è già competitiva per centrare la salvezza, ma andrà comunque ritoccata nei suoi reparti, primo su tutti l’attacco: si è parlato di giocatori come Belotti, Scamacca, ma la sensazione è che un centravanti capace di garantire gol sia fondamentale per restare nella massima serie. 

Cagliari

Le lacrime di Ranieri, il gol di Leonardo Pavoletti al 94’ in un San Nicola tutto esaurito ed una promozione insperata ma a lungo inseguita con le unghie e i denti. Il Cagliari ritorna immediatamente in A e lo fa con una grande post-season disputata, con 5 partite in 15 giorni, andando oltre ogni pronostico ed eliminando il Bari proprio davanti ai suoi tifosi. Un’annata infinita ma conclusa con orgoglio e soddisfazione quella dei rossoblù, di nuovo nella massima competizione italiana con pieno merito. L’impresa ha ancora una volta il nome di Sir Claudio Ranieri, arrivato al termine del girone d’andata in terra sarda quando la squadra era a 4 punti dai play-out al quattordicesimo posto e capace di rialzarla fino alla conquista dei play-off e la successiva promozione. Due solo le sconfitte con Ranieri alla guida, una rincorsa impensabile a gennaio conclusasi con l’epilogo più bello. Ripartire da Lapadula, “Pichichi” della Serie B con 25 gol e miglior marcatore della post-season (oltre che all-time di sempre, con 9 reti). Ripartire da Naithan Nandez, motorino instancabile del centrocampo con 169 duelli vinti e 6 assist. Ma ripartire anche da Gabriele Zappa, che dopo aver assaporato la A nella scorsa stagione è pronto a riviverla da professionista (suo l’assist per Pavoletti), Paulo Azzi, terzino a tutta fascia con due gol in stagione, e Zito Luvumbo (2 gol ed 1 assist nella post-season), il nuovo che avanza alla Unipol Domus Arena. Una rosa attrezzata con il giusto equilibrio giovani-esperti, decisa a progredire ulteriormente per non incappare negli errori del passato e retrocedere subito in B. E poi, d’altronde, con Claudio Ranieri in panchina tutto è possibile.
Obiettivo dichiarato: migliorare e migliorarsi.